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25/10/2021
Il caso di Trieste: opera di distrazione di massa?
Redazione OMV News Redazione OMV News

Messaggi di solidarietà ai portuali, inviti alla manifestazione di  Trieste ed incontri con politici. Cosa c'è dietro alla protesta di Trieste? Ai posteri l'ardua sentenza. I retroscena svelano personaggi che saprebbero  alla perfezione come sabotare il conflitto di classe. 


Prima di parlare del caso di Trieste, ritengo utile una doverosa premessa che può far meglio comprendere, alle persone deluse da alcuni "personaggi" legati alle proteste dei portuali,  le dinamiche che si susseguono in questi ultimi giorni.


Chi è un gatekeeper? Il gatekeeper è colui che raccoglie il dissenso e il malcontento della gente, lo canalizza e lo  disattiva anche attraverso partiti politici o movimenti. In sostanza il gatekeeper sarebbe colui  che con la sua presenza  promette senza mantenere, tiene  buono il dissenso e funge da cane da guardia del potere. Il particolare momento storico nel quale ci troviamo è pieno di sciacalli che approfittano della disperazione delle persone per trarne un profitto, ma è anche pieno di gatekeepers che canalizzano il malcontento popolare per far proseguire  ai governi il progetto prefissato.Il gatekeeper è una figura necessaria ai governi  per scongiurare il rischio di insurrezioni popolari mentre l’agenda imposta dall’ "alto" prosegue senza intoppi.
A differenza del totale silenzio dei media sulle svariate manifestazioni, sugli appelli e sulle iniziative volte alla tutela delle libertà fondamentali dei cittadini del mondo, la protesta dei portuali di Trieste contro il green pass irrompe su ogni mezzo di comunicazione.

La figura di Stefano Puzzer, che appariva come  un lavoratore che lottava in prima linea  come portavoce ufficiale del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste (CLPT)  e che protestava contro l’introduzione dell’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro, è sicuramente una figura centrale della protesta di Trieste.
Puzzer è sicuramente un abile sindacalista con un intenso impegno politico: dagli anni 90 è  presente in sindacati come UIL e CISL e USB.Il 20 ottobre 2021, mentre i manifestanti protestavano, Puzzer si trovava insieme a due personaggi politici ed affermava che nel porto di Trieste non vi era alcun blocco.
Ha suscitato qualche perplessità l'appello che lo stesso Puzzer ha fatto alle altre piazze d' Italia, quasi fossero state cancellate le centinaia di manifestazioni che hanno accompagnato questi venti mesi di proteste. Seppure lo stimolo di Puzzer potrebbe apparire positivo in quanto incita ad una maggiore partecipazione del popolo a manifestare, tuttavia appare ingeneroso da parte di Puzzer ignorare le persone che hanno manifestato finora in tutta Italia.
Qualche altro interrogativo si pone sui beneficiari delle proteste dei portuali e sulla reale incidenza che le proteste hanno avuto sui blocchi commerciali dato che Puzzer, in compagnia di un noto politico, afferma che non vi è stato alcun blocco ( a lui contestabile). L'unico dato certo è che alcuni personaggi  sono legati da stretti rapporti con le istituzioni e con i media che agevolano la loro visibilità.


Alcuni gatekeepers non sono altro che  vecchie volpi con la dialettica sindacale o abili strateghi/ghe disposti a tutto per distrarre il popolo che, sempre più numeroso, sta lottando per la libertà.
Sicuramente in questo periodo è necessaria una corale manifestazione di protesta che attraversi tutte le classi sociali accomunate dal desiderio di difendere le libertà fondamentali.In questo particolare momento storico è necessario trovare le ragioni della coesistenza e riflettere su tutto quello che può dividere, a partire dai tentativi di ideologizzare le piazze.
Occorre altresì fuggire da tutto ciò che istiga comportamenti violenti perchè violenza genera violenza. 

 


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