A quasi due anni di distanza, in Italia si può amaramente constatare il dilagare di questa condotta politicamente corretta ma sicuramente democraticamente scorretta.
Come la censura antirussa, avvenuta a seguito del conflitto Russia-Ucraina.
A pagare questo modus operandi democraticamente scorretto, è stato il professor Paolo Nori, il cui corso sul noto romanziere russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij, è stato infatti cancellato dall’Università Bicocca di Milano per “evitare ogni forma di polemica dato il momento di forte tensione attuale”.
Tra le vittime della censura antirussa, giusto e doveroso ricordare altresi Alessandro Orsini.
Docente universitario che a soli 46 anni, ha già scritto diversi libri su Isis, Brigate rosse e immigrazione ed è specializzato al Mit di Boston. Vanta anche collaborazioni ufficiali come consulente del governo italiano. Ha anche collaborato con più quotidiani come editorialista.
Direttore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale, professore associato nel dipartimento di Scienze politiche della Luiss, dove insegna Sociologia generale e Sociologia del terrorismo.
A tal proposito, giusto altresi ricordare che il professore Orsini, è stato sospeso dalla Luiss con effetto immediato per la sua posizione sul conflitto Russia-Ucraina, ben distante infatti, dalla visione imperante della democratica Europa filo-ucraina.
La sua imperdonabile pecca ovviamente scorretta?
Aver osato dire, durante una puntata di Piazza pulita su La 7 che:" si può uscire da questo inferno soltanto riconoscendo i nostri errori e gli errori dell’Unione Europea che sono molto grandi. La responsabilità militare è di Putin, ma quella politica è principalmente dell’Ue.
Quello che fa ora Putin lo ha fatto Kennedy con Cuba nel 1962. Se il Messico si alleasse con Putin gli Stati Uniti lo distruggerebbero assassinando il suo presidente, favorendo una guerra civile o sfondando il confine. Le grandi potenze hanno comportamenti largamente prevedibili, perché fanno le stesse cose da centinaia di anni"
Il tutto accompagnato dalla sua condanna dell'invasione dell' Ucraina da parte della Russia.
"I peccati" di Orsini, come le sue critiche alla Nato, che il docente considera responsabile dell’escalation militare culminata con i bombardamenti da parte della Russia o considerare necessario riconoscere come russe, le aree come il Donbass e le regioni occupate in queste settimane o sostenere la necessità di ridimensionare le sanzioni economiche occidentali e accettare che «Putin ha già vinto»,
lo hanno portato non solo alla sospensione con effetto immediato dalla Luiss ma altresi a essere oscurato da Wikipedia e ritrovarsi senza contratto Rai, che lo avrebbe visto presente alla trasmissione Cartabianca di Bianca Berlinguer, per 6 volte per un compenso di 2.000 euro a puntata.
Una censura dovuta al fatto che, il professore Orsini quando fu ospite a Cartabianca, su Rai Tre, rispondendo a Bianca Berlinguer, era arrivato a dire che se Putin dovesse trovarsi in un condizione disperata in cui rischia di perdere la guerra in Ucraina e dovesse usare la bomba atomica, l’Europa sarebbe moralmente corresponsabile.
Dichiarazione che provocherà l'indignazione della politica, in primis del Pd, che ha chiesto all’azienda pubblica di non “pagare i pifferai di Putin”.
«Mi attaccano perché le mie analisi hanno toccato consorterie potenti», replica il docente e che sarebbe andato gratis e che finora ha detto no a diverse trasmissioni per circa 60.000 euro.
Decisione della Rai che ha contrariato Bianca Berlinguer che in un’intervista a "Il Fatto Quotidiano" ha rivelato di non essere stata avvertita preventivamente: “Sono rimasta molto amareggiata perché la prerogativa di chi ha la responsabilità di un programma è poter scegliere i contenuti e decidere gli ospiti del dibattito. Reputo grave il fatto di non essere stata consultata. Se la Rai vietasse i contratti agli ospiti, allora vorrebbe dire chiudere i talk show in prima serata nella televisione pubblica. Negli ultimi 2 o 3 anni tra i programmi d’informazione, si è creato un vero e proprio mercato degli opinionisti. Piaccia o no, questa è la realtà”.
Avvenimenti nazionali e non che fanno amaramente riflettere, soprattutto con le disposizioni attualmente vigenti come:
L' Art 21cost che testualmente recita
" Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."
Art 10 della CEDU che riconosce e tutela la libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
Il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che riconosce e tutela la libertà di parola e di stampa, nonché la libertà di culto e del suo esercizio, la terzietà della legge, il diritto di riunirsi pacificamente e il diritto di appellarsi al governo per correggere i torti.
Cancel culture o cancellazione della democrazia?
Forse forse, la frase del professore censurato ha già dato risposta:
Putin è un criminale. Ma lo è anche chi mi censura per le mie idee: è nuova forma di totalitarismo”
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